giovedì 4 giugno 2015

Umberto Saba - Goal



Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla - unita ebrezza - per trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
- l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa - egli dice - anch’io son parte.


1) Localizzazione
La poesia è tratta dal Canzoniere

2) Tema e struttura
Le 3 strofe corrispondono a 3 sequenze:
- nella prima il poeta focalizza l'attenzione sul portiere che ha subito il goal e sui suoi sentimenti di vergogna e umiliazione (faccia a terra, occhi pieni di lacrime);
- nella seconda si racconta la gioia del goal: gioia che è condivisa da chi sta dentro e fuori dal campo, una gioia che accomuna. I compagni di gioco diventano “fratelli" nelle parole di Saba, proprio per voler sottolineare il sentimento 
di appartenenza che la vittoria contribuisce a rafforzare;
- nella terza strofa, infine, si descrive la gioia solitaria del portiere che non abbandona la propria postazione di gioco, ma si sente partecipe dell'esultanza e, da lontano, manda baci ai compagni.

3) Stile letterario
Umberto Saba utilizza un lessico piuttosto semplice, con l'inserimento di alcuni termini più aulici ("cela", "induce", "rilevarsi", “trabocchi"), forse per voler dare un tocco di preziosità ad un gioco estremamente popolare quale è il calcio.

4) Valutazione
La poesia mi è piaciuta molto perché Saba ha descritto in modo dettagliato la reazione di tutti i giocatori, sia di coloro che avevano segnato sia di coloro che l’avevano subito.

Ilario Fiorani

Nessun commento:

Posta un commento