giovedì 4 giugno 2015

Gabriele d'Annunzio



Nacque nel 1863 a Pescara. Da giovane pubblicò il suo necrologio per farsi pubblicità. Visse la prima parte della sua vita da esteta, e la seconda da vitalista. Inventò molti termini, come ‘velivolo’ (la più famosa) e ‘vivere inimitabile’. Aiutò il partito fascista attraverso la propaganda. La sua amante era Eleonora Duse, un’attrice. Egli la considerava talmente bella che in casa sua (che aveva chiamato ‘il Vittoriale’) teneva un busto scolpito della donna ricoperto da un velo bianco. Morì nel 1938 a Gardone Riviera. Il suo primo successo letterario fu Il Piacere, un romanzo scritto nel 1888 che racconta di un ragazzo ricco che vive una vita dissoluta, in cui il poeta si rispecchia. Le più importanti opere in versi sono il Poema paradisiaco e Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi. Nella sua ultima fase letteraria D’Annunzio pubblicò una raccolta di prose chiamata Notturno.
La pioggia nel pineto, tratta da Alcyone, è forse la poesia più famosa di Gabriele D’Annunzio, perché è anche quella in cui egli sperimenta di più. Fu scritta nel 1902, ovvero nel pieno del periodo decadentista. 
Il Decadentismo nacque in Francia, negli ultimi decenni del 1800, precisamente quando Paul Verlaine scrisse un sonetto riguardante la decadenza dell’impero romano, e si è diffuso subito molto velocemente, perché ha saputo capire cosa provavano gli intellettuali a quei tempi.  È considerato parallelo ma, in un certo modo, opposto al positivismo. 
I principali temi della lettura decadente sono:
Ammirazione per le epoche di decadenza
Perversioni e crudeltà
Sensibilità nevrastenica
Malattia, soprattutto mentale
Morte 
Vitalismo
Rifiuto della normalità

Mentre i protagonisti sono:
L’artista maledetto (poco affidabile)
L’esteta (vuole rendere se stesso un'opera d’arte)
La donna fatale (narcisista)

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