giovedì 4 giugno 2015

Futurismo

Boccioni, Forme uniche nella continuità dello spazio, 1913.


Il primo segnale di rottura con la tradizione stilistica del XIX secolo è dato dal Futurismo, un movimento culturale fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, in cui il rifiuto delle regole del passato coinvolge tutti i generi artistici, dalla letteratura alla scultura, dal teatro alla pittura.

I futuristi esaltano il progresso tecnologico, la modernità e la velocità e sono favorevoli alla partecipazione italiana alla seconda guerra mondiale, ritenendo che il conflitto possa accelerare la trasformazione della società.

Dal punto di vista letterario, il movimento futurista elabora la teoria delle "parole in libertà", secondo la quale le regole di sintassi non devono essere rispettate, gli articoli e la punteggiatura vanno aboliti e devono essere privilegiati versi all'infinito e parole onomatopeiche.

Tra gli aderenti al movimento futurista ci sono il poeta Aldo Palazzeschi e i pittori Carlo Carrà, Umberto Boccioni e Giacomo Balla.

(Estratto da Temi e autori del Novecento, dall'antologia Il paese dei lettori, Bruno Mondadori)

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