giovedì 4 giugno 2015

Luigi Pirandello - Ciàula scopre la luna



1) Localizzazione
Ciàula scopre la luna è una novella del 1907 del commediografo siciliano Luigi Pirandello (1867-1936). È contenuta nella raccolta Novelle per un anno. Altra sua opera importante è Il fu Mattia Pascal.

2) Trama
Ciàula, un povero ragazzo che lavora in una miniera di zolfo in Sicilia, è il caruso di un minatore chiamato Zi' Scarda, alle dipendenze di Cacciagallina. Una sera, Cacciagallina, che in miniera ha il compito di controllare i minatori, vuole far restare i minatori a lavorare per finire il carico di quel giorno, ma nessuno lo asseconda. Gli unici a trattenersi sono Zi ' Scarda e Ciàula che, sebbene sia molto stanco, non si tira indietro ed ubbidisce, anche se di malavoglia. Il suo problema non è rappresentato dal buio della miniera, perché ne conosce bene le gallerie, ma dalla paura del buio della notte, per lui del tutto ignota. Si rammenta che il suo timore ha avuto inizio quando nella miniera è scoppiata una mina, che aveva ucciso il figlio di Zi' Scarda e gli aveva fatto perdere un occhio. Per la paura dell'esplosione, Ciàula si era rifugiato in un anfratto noto solo a lui, ed entrandoci aveva rotto la sua lanterna. Rimasto in quella grotta per un tempo indeterminato, tenta poi di trovare l'uscita nella miniera vuota e buia. Il timore lo assale quando si ritrova, nel buio della notte, senza riuscire a vedere ciò che lo circonda. Quella notte Ciàula trasporta il sacco pieno di zolfo, stravolto per la fatica, ma soprattutto impaurito per il buio che troverà uscendo dalla miniera. Quando arriva in prossimità degli ultimi scalini, tuttavia, con grande stupore si accorge di essere circondato da una luce simile a quella del sole. Sbalordito, lascia cadere il sacco dalle spalle e, sollevate le braccia, apre le mani nere verso la fonte di luce, la luna. Ciàula sapeva dell'esistenza della luna, ma non si era mai soffermato ad osservarla, solo allora la scopre veramente. Si siede sul sacco appena davanti alla buca e resta a guardarla; per questa scoperta, comincia a piangere senza volerlo, né saperlo. 

3) Stile letterario
Pirandello descrive l’ambiente tipico della zolfatara siciliana dove la condizione dei lavoratori è di sfruttamento. L’aspetto su cui si concentra di più è l’analisi interiore degli individui. L’ambiente delle cave è tipico delle sue novelle perché sono il simbolo della miseria. Pirandello, a differenza di Verga, non è sempre impersonale; in questo caso, infatti, fa passare le sue idee dalla bocca di altri e questo avviene quando i lavoratori, Zi’ Scarda escluso, si burlano di Cacciagallina.
Pirandello ci offre la descrizione dei minatori come se fossero lo “specchio” dei luoghi in cui vivono e la loro descrizione viene collegata a quella del territorio che ci riconduce alle cave con l’espressione "come da tanti enormi formicai" (la formica è il simbolo dell’operosità ma in quei luoghi è insignificante, come i lavoratori che lavorano nelle cave.) I momenti di alto pathos sono intervallati da altri di apparente distacco che sembrano alleggerire la tensione ma che in realtà la aumentano. 
Dopo la descrizione del momento dell'ammutinamento, il personaggio di Ciàula viene introdotto nella novella. La prima descrizione è di un personaggio simile ad una bestia (dal punto di vista sociale) che ci riporta alla descrizione dello squallore all’inizio della novella. Si differenzia da quella di Zi’ Scarda dal frequente uso degli elementi simbolici che ci portano a catalogare Ciàula come un cane randagio. Tutte le descrizioni che Pirandello fa di lui danno l’idea che si comporti da scemo, ma in realtà è solo la sua rassegnazione nei confronti del resto del mondo che lo emargina. Ciàula è un emarginato nel mondo degli emarginati e questo è ancora più triste. Essa diventa evidente nel momento in cui Pirandello descrive il suo rapporto con la miniera e il buio. Qui le descrizioni antecedenti diventano solo apparenza e si riesce a vedere la vera natura di Ciàula che è quella di persona consapevole. Per Ciàula, il buio della miniera è piacevole e le ombre che crea lo rassicurano, ma il buio della notte gli incute timore perché, per lui, rappresenta la solitudine. Il senso della solitudine viene spiegato col racconto dello scoppio della mina. 
Alla fine della novella avviene il cambiamento di Ciàula: il Ciàula “diverso” si trasforma in un Ciàula “commosso” dalla visione della Luna portatrice di serenità. Pirandello in essa vuole esprimere come lo sfruttamento sia orribile e ingiusto.


4) Commento
Questa novella l’ho trovata molto interessante, con momenti di tensione, e mi ha fatto pensare al fatto che tutti gli esseri umani hanno varie facce (maschere). Infatti inizialmente Ciaula viene descritto come un animale, però alla fine piange e si emoziona anche lui allo splendore della luna. Mi ha fatto capire che tutti possiamo cambiare in base alle circostanze e che tutti, anche quelli che sembrano più forti, temono qualcosa e si emozionano anche per semplici cose. 

Laura Marchini

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