giovedì 4 giugno 2015

Gabriele d'Annunzio - O falce di luna calante

Illustrazione originale di Ilaria Angelini

O falce di luna calante
ch
e brilli su l’acque deserte,
o fa
lce d’argento, qual mèsse di sogni
ond
eggia al tuo mite chiarore qua giù!

An
eliti brevi di foglie,
sospiri di fiori da
l bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono p
el vasto silenzio va.

Oppr
esso d’amor, di piacere,
il popo
l de’ vivi s’addorme...
O fa
lce calante, qual mèsse di sogni
ond
eggia al tuo mite chiarore qua giù!

1) Localizzazione
O falce di luna calante è un componimento poetico di Gabriele D’annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938. Uomo dal carattere singolare, da giovane pubblica il suo necrologio per farsi pubblicità. Vive la sua prima parte di vita da esteta, la seconda, da vitalista. Nel 1881 si trasferisce a Roma, dove si dedica al giornalismo e frequenta molti salotti mondani. Nel 1910 fugge in Francia a causa dei molti debiti. Nel 1915 torna in Italia e promuove la partecipazione del Paese alla prima guerra mondiale (egli parte come volontario). Nel 1919 occupa la città di Fiume perché i trattati di pace non l’avevano assegnata all’Italia. Nel 1920 si ritira nella sua villa a Gardone Riviera, sul lago di Garda, dove muore del 1938. 
Una delle più importanti opere di D’annunzio è Canto Novo, dove è contenuta questa poesia. Egli appartiene al movimento decadentista; esso si è sviluppato nel 1880/1920 ed esalta il simbolismo, l’inconscio, gli stati alterati della coscienza e il panismo; va contro il positivismo che vede tutto sotto l’ambito scientifico.

2) Tema e struttura 
La luna nel cielo, che brilla nel mare, è vista come una falce che miete i sogni come se fossero grano. Intorno c'è solo silenzio nella notte; si sente solo il rumore delle foglie al vento, e l'olfatto percepisce gli odori del mare. Tutto il resto è tranquillo, non si sente alcun canto o grido o suono nel grande spazio.
Ma in questa quiete c'è un mondo di emozioni, dove i vivi si contrappongono alla natura ferma, sono pronti per addormentarsi dopo aver assaporato i piaceri dell'amore, e si preparano a sognare, mentre la luna, a sua volta, è pronta a cogliere i sogni, come fa la falce in un campo di spighe mature.


3) Stile letterario
Questo è un componimento poetico formato da tre quartine, composto da versi novenari e dodecasillabi. La costante ripetizione della “L” e della “E” rende questo componimento molto musicale e rilassante come se fosse una filastrocca. Nella prima strofa sono presenti una serie di immagini che rappresentano la natura, nella seconda si sentono rumori che si contrappongono al silenzio; ai versi 5-6 ci sono 2 personificazioni: le foglie fremono (“aneliti brevi di foglie”) e i fiori sospirano (“sospiri di fiori dal bosco esalano al mare”). Nella terza strofa si vede il mondo dei vivi che dorme perché è stanco del troppo piacere provato durante la giornata. È presente una metafora (“o falce di luna. . .”); è presente un climax (“non canto, non grido, non suono . . .”). Ci sono enjambement ai versi 3-4, 7-8, 11-12.


4) Valutazione
Essendo D’Annunzio uno dei miei autori preferiti, non posso non amare una sua poesia che sembra così tranquilla e delicata come una di quelle fiabe che i bambini ascoltano ogni sera prima di andare a dormire. È molto bello il paragone della luna ad una falce che miete i sogni come il grano, la trovo molto simpatica e geniale. Amo il climax che va a calare come il sole per lasciare spazio al bagliore della luna. Il modo di scrivere, di impressionare e di strabiliare di D’annunzio, in ogni poesia, ti lascia senza fiato e ti fa riflettere che non è tutto così come si vede . 

Ivan Lenoci

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