mercoledì 27 maggio 2015

Salvatore Quasimodo - Alle fronde dei salici


Guernica - Pablo Picasso


E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento 
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero 
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

ANALISI

Nel settembre 1943, l’Italia risultava divisa in due parti. Nella parte meridionale, controllata dagli alleati, era stata restaurata la monarchia del re Vittorio Emanuele III. Nella parte centro-settentrionale Mussolini aveva creato la Repubblica sociale italiana. Di fronte a tutto ciò il poeta rivendica alla poesia l’impegno civile di “rifare” l’uomo. 
L’opera, composta nel 1945, è tratta dalla composizione “Giorno dopo giorno” del 1947. Il testo è breve, costituito da una sola strofa, i versi sono sciolti e della stessa misura (endecasillabi). I periodi sono due: il primo è una lunga interrogazione; il secondo è una rapida dichiarazione. L’uso della punteggiatura è irregolare. Il registro lessicale è alto, letterario. Il testo è ricco di figure retoriche, tra cui le metafore (“cantare”, “con il piede straniero sopra il cuore”), le analogie (“erba dura”, “lamento d’agnello”). 
Le immagini sono potenti e dure: i temi principali sono i mali della guerra, l’occupazione di una terra non propria, gli omicidi, le deportazioni, i genocidi, la distruzione.

Arianna Pianezze

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