giovedì 9 ottobre 2014

Analisi del sonetto "Alla sera" di Ugo Foscolo

C.D. Friedrich, "Viandante sul mare di nebbia"

Esempio di analisi del poema “Alla sera” di Ugo Foscolo 


Forse perché della fatal quïete
Tu sei l’immago a me sì cara, vieni,
O Sera! E quando ti corteggian liete   
Le nubi estive e i zeffiri sereni,

E quando dal nevoso aere inquiete
Tenebre, e lunghe, all’universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete    
Vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge    
Questo reo tempo, e van con lui le torme

Delle cure, onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme   
Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.


1) Localizzazione: inserisci qui da dove è tratto il testo; parla anche dell’autore e del movimento letterario nel quale è collocato (trovi tutto sull’antologia).
Alla sera è uno dei più importanti sonetti di Ugo Foscolo (1778-1827), composto probabilmente tra l’agosto 1802 e l’aprile 1803 e collocato dal Foscolo, poeta italo-greco a cavallo tra il classicismo e il preromanticismo, in apertura della raccolta delle sue Poesie nel 1803. Altra sua opera famosa è il romanzo epistolare Le ultime lettere di Jacopo Ortis.

2) Tema e struttura: qual è il tema principale? In che parti del poema lo ritroviamo? Esistono altri sottotemi? Se sí, dove? 
Il tema del sonetto è lo scontro dell’eroe con una realtà storica fortemente negativa che genera sradicamento, infelicità, inquietudine, e cui unica soluzione è la morte. Già l’Alfieri aveva parlato di “titanismo” come dell’atteggiamento di indifferenza e ribellione contro ciò che limita la libertà dell’uomo.
Il sonetto foscoliano è diviso nettamente in due parti, che corrispondono alle due quartine e alle due terzine. La prima parte descrive lo stato d’animo del poeta davanti alla sera, la seconda, invece, è più dinamica perché rappresenta i processi legati al cuore del componimento, da cui si sprigiona il movimento lirico: il nulla eterno. Intorno ad esso, la morte come annullamento totale delle sofferenze del poeta, si organizza una duplice opposizione dove il primo membro annulla il secondo: il “reo tempo” si scioglie nel “nulla eterno”, lo “spirto guerrier” “dorme” mentre il poeta guarda “la pace” della sera.

3) Stile letterario: che tipo di testo è? se è un poema conta i versi, individuane la struttura e lo schema delle rime. C’è qualcosa di rilevante dal punto di vista fonetico (le lettere e i suoni), morfologico (parti del discorso), sintattico (analisi logica), metrico (rime baciate, enjambement, etc)?
Si tratta di un sonetto, cioè un poema composto da quattordici versi endecasillabi, divisi in due quartine e due terzine, con schema di rime ABAB ABAB CDC DCD. 

Dal punto di vista fonetico si può notare la presenza delle vocali “chiare” A, E, I nelle quartine, a evidenziare la soavità della sera. Nelle terzine appaiono anche le vocali “scure” O/U. Le consonanti giocano un ruolo importante: il numero di L, che potremmo considerare “consonante d’acqua”, e di R, “consonante di fuoco”, è pressoché equivalente: il poeta è riuscita a rendere dal punto di vista fonetico la lotta interiore tra il dolore e la pace, la agitazione e la calma, la rabbia e l’abbandono.

Dal punto di vista morfologico, sintattico e metrico notiamo che il centro dell’opposizione è dato da due verbi “dorme” e “fugge”, evidenziati anche dalla collocazione a fine verso, e ancor di più dall’enjambement che li separa dal soggetto, che è posposto (fugge/questo reo tempo; dorme/quello spirto guerrier). È interessante notare l’alternanza degli aggettivi dimostrativi “questo”/“quello” simili a quelli usati da Leopardi ne L’Infinito.

Dal punto di vista sintattico osserviamo il prevalere della paratassi (E quando/ e quando/, e le secrete. E intanto fugge/, e van con lui/ e mentre io guardo) che ci permette una lettura appassionata ed emozionante, quasi non riuscissimo a contenere il respiro (cfr.il canto di Ulisse dell’Inferno di Dante).

Dal punto di vista metrico, oltre alla presenza degli enjambements che danno un effetto di “legato musicale” al poema, notiamo la presenza di lessico poetico speciale già usato dal Petrarca (vagare, pensieri, orme). Solo e pensoso i più deserti campi/vo mesurando a passi tardi e lenti,/ e gli occhi porto per fuggire intenti/ove vestigio human l’arena stampi. Foscolo, che studiava e ammirava il poeta toscano, il cui Canzoniere conosceva bene, riesce a riproporre in un diverso contesto lo stesso, delicato sentire.


4) Valutazione: esprimi la tua opinione personale

Questo è forse il sonetto di Foscolo che più amo. Anch’io mi son sentita, a volte, così: arrabbiata e poi all’improvviso più calma, come se l’incendio fosse stato spento da una cascata d’acqua. Anch’io ho visto, dentro il mio cuore, l’agitazione e la calma, la passione e la pace, il rosso del fuoco e l’azzurro del mare. Però io, al contrario di Foscolo, non ho desiderato sparire nel nulla eterno, bensì fondermi nel mondo come gocce di pioggia, essere ovunque, essere parte di tutto e di niente. Forse il Romanticismo è ancora molto presente nella nostra cultura.

Analisi del sonetto "A Zacinto" di Ugo Foscolo

Zacinto



Esempio di analisi del poema “A Zacinto” di Ugo Foscolo 


Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.


1) Localizzazione: inserisci qui da dove è tratto il testo; parla anche dell’autore e del movimento letterario nel quale è collocato (trovi tutto sull’antologia).
A Zacinto è uno dei più importanti sonetti di Ugo Foscolo (1778-1827), poeta italo-greco a cavallo tra il classicismo e il preromanticismo. Altra sua opera famosa è il romanzo epistolare “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”.

2) Tema e struttura: qual è il tema principale? in che parti del poema lo ritroviamo? esistono altri sottotemi? se sí, dove? 
Il sonetto è dedicato a Zacinto, isola greca del mar Ionio, patria del poeta. Tema fondamentale è proprio la nostalgia della patria perduta, espresso lungo le prime tre strofe attraverso dei riferimenti alla mitologia greca (Venere, Omero, Ulisse). Altri temi sono l’esilio e “l’Illacrimata sepoltura”. I primi argomenti sono classicisti, gli ultimi sono già Romantici.

3) Stile letterario: che tipo di testo è? se è un poema conta i versi, individuane la struttura e lo schema delle rime. C’è qualcosa di rilevante dal punto di vista fonetico (le lettere e i suoni), morfologico (parti del discorso), sintattico (analisi logica), metrico (rime baciate, enjambement, etc)?
Si tratta di un sonetto, cioè un poema composto da quattordici versi endecasillabi, divisi in due quartine e due terzine, con schema di rime ABAB ABAB CDE CED. 
Dal punto di vista fonetico si può notare la presenza della consonante “s”, sia nella sua versione sorda (sacre sponde, verso, diverso, prescrisse, sepoltura) che sonora (specchi, isole, esiglio, sventura, petrosa -nel nord Italia-). Questa consonante, anche detta “sibilante”, è onomatopeica e ci può ricordare il vento che soffia costantemente sulle isole del mar Mediterraneo. 
Dal punto di vista morfologico notiamo la presenza di dieci verbi in tutti e tre i tempi principali dell’indicativo: sette al passato -remoto- (giacque, nacque, fea -fece-, tacque, cantò, baciò, prescrisse), uno solo al presente (specchi), due al futuro (toccherò, avrai). Ciò può voler dire che il poeta racchiude tutte le sue speranze nel passato, in un passato mitico o mitizzato, entre l’infanzia e il sogno.  Evidente il pessimismo del poeta anche dall’uso della triplice negazione del primo verso (Né più mai). 
Dal punto di vista sintattico osserviamo che questo sonetto è un dialogo affettuoso e nostalgico tra il poeta -Io soggetto sottinteso - e la sua isola personificata -“Zacinto mia”, “o materna mia terra” complemento di vocazione-. 
Dal punto di vista metrico notiamo la presenza di molti enjambements che danno un effetto di “legato musicale” al poema. 

4) Valutazione: esprimi la tua opinione personale


A Zacinto è un poema molto conosciuto e amato. Anche in me ha suscitato pensieri profondi: la nostalgia per l’infanzia e per la casa al mare, il timore del futuro e di quello che rappresenta. Mi è piaciuto il riferimento alla mitologia greca, argomento che amo molto. Non mi è piaciuto molto il pessimismo del poeta, ma mi rendo conto che i suoi fossero tempi duri. Al contrario di Foscolo, infatti, io son fiducioso nel presente.

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In questo blog troverete le analisi testuali che faremo in classe nel caso in cui vi siate persi qualcosa. 

Ho scelto il nome letterAltura perché vorrei che ciò che leggiamo, studiamo e amiamo servisse proprio a questo: ad elevarci, a farci vedere le cose da un altro punto di vista e a non farci smarrire né la capacità di trovare il nostro cammino né quella di godere della bellezza del paesaggio. Come si suol dire, uniamo l'utile al dilettevole.



Buon lavoro e buona lettura!